Terribile caso nella città dello Stretto: incendiato il pullman di “Discover Messina”

Un atto di crudeltà gratuita e disumana ha colpito i membri dello staff di “Discover Messina”, gli operatori turistici ed autisti del pullman di nove posti dato alle fiamme da ignoti per ragioni ancora sconosciute lo scorso 12 novembre.

Lavoratori arrabbiati ed increduli per quanto accaduto. Discover Messina utilizzava il Mercedes Sprinter per accompagnare i turisti in giro per la città dello Stretto, offrendo dunque un servizio importante per i visitatori.
Questo terribile avvenimento avrebbe incenerito oltre al mezzo, anche le speranze e i progetti di chi sul mezzo e Discover Messina aveva investito con entusiasmo.

Attraverso i social, viene rilanciato un messaggio: “aver ridotto in un cumulo di cenere e lamiere il nostro unico mezzo di trasporto significa essere stati amputati di uno strumento di lavoro che avevamo acquistato, appena lo scorso novembre 2018, con un finanziamento che siamo tenuti a onorare fino al 2024 e che onoreremo con sacrificio e, se necessario, andando anche oltre le nostre reali possibilità”.

Tra le persone rimaste senza lavoro, anche un uomo con moglie e 4 figli a carico “ci sentiamo violentati e ci interroghiamo su quali possono essere stati i motivi che hanno indotto questi delinquenti a commettere un atto così atroce e odioso nei nostri confronti. Colpire una realtà come la nostra significa tentare di abbattere e colpire la speranza di tanti giovani che credono ancora nel riscatto di un popolo che non riesce a riemergere, significa colpire quanti intendono scommettere e investire la propria vita e le proprie risorse sulle enormi potenzialità di un territorio come il nostro, che può dare grandi opportunità di lavoro, di crescita e di sviluppo a chi crede ancora che questo sogno sia realizzabile”, si legge in un post su Facebook di “Discover Messina”.

La speranza dei dipendenti dell’azienda, che non si arrendono e lanciano una raccolta fondi per permettere la sopravvivenza del loro progetto turistico, è che la giustizia faccia presto il suo corso.

Fonte foto: Facebook “Discover Messina”

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